
05 Mar Ecosostenibilità e empowerment in Nepal, la storia di Sunita Dhital
A novembre 2019 ASIA ha aperto un progetto nei distretti di Kavre e Sindhupalchock (Nepal) grazie ai finanziamenti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il progetto ha l’obiettivo di favorire il sostentamento di 3500 agricoltori su piccola scala migliorando la produzione agricola e la commercializzazione di sementi e spezie di alto valore commerciale.
L’agricoltura è il cardine dell’economia del Nepal: comprende un terzo del PIL della nazione e offre lavoro a due terzi della popolazione. Nei distretti di Kavre e Sindhupalchock, tuttavia, si riscontrano numerosi problemi legati alla produzione di semi di qualità, scarse conoscenze dei canali e modalità di commercializzazione e delle tecniche di produzione. In più. la migrazione da parte di molti uomini verso Paesi esteri per la ricerca di lavoro ha lasciato un vuoto nella gestione familiare e aziendale. Per questo gran parte del progetto si focalizza sul ruolo delle donne nella gestione imprenditoriale, garantendone la partecipazione piena ed effettiva e pari opportunità di leadership.
Le altre attività si concentrano sul miglioramento della produzione di semi di varietà locali che andranno a soddisfare la domanda dei mercati locali per poter incrementare il così il reddito medio dei produttori. Altre ancora sono rivolte al miglioramento della produzione, commercializzazione e trasformazione primaria di spezie con potenziale per l’esportazione, come lo zenzero, la curcuma e il peperoncino.
E’ stato coinvolto il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia, che apporta un gran valore aggiunto per l’introduzione di nuove tecniche e tecnologie per la produzione e conservazione di semi di qualità e per la costruzione di una banca dei semi per la salvaguardia del patrimonio genetico delle varietà locali. I beneficiari sono supportati anche da esperti di marketing del Polo Universitario di Prato nella preparazione di business e nello studio della catena del valore dei prodotti selezionati che aiuterà a creare un sistema di commercializzazione sostenibile.
Il partner locale CEAPRED (Center for Environmental and Agricultural Policy Research, Extension and Development) è responsabile della coordinazione e articolazione delle attività, del coinvolgimento delle autorità locali nelle attività del progetto, garantendo la ownership del processo di sviluppo.
La produzione agricola nepalese fa un uso massiccio di pesticidi e fertilizzanti chimici. Ultimamente sta crescendo la consapevolezza sugli effetti nocivi di questi prodotti e gli agricoltori stanno esplorando nuovi biopesticidi e fertilizzanti biologici fai da te, ad esempio con il letame. E’ questo il caso di una contadina di Namobuddha, che un tempo adoperava prodotti chimici e che ora si sta adattando a nuove pratiche sostenibili, biologiche e stagionali.
Sono Sunita Dhital, ho 42 anni, vivo nel comune di Nambouddha-2 e faccio parte del Radhakrishna Mahila Farmer Group.
Ho una mia terra in cui mi dedico da dieci anni alla produzione agricola. Fino a qualche anno fa il guadagno era veramente scarso, per niente proporzionale a quanto seminato. In più i fertilizzanti chimici e i materiali per proteggere le colture avevano un costo davvero elevato. La comunità locale e i commercianti esitavano ad acquistare i miei prodotti perché sapevano che non erano molto sicuri, poiché usavo solo prodotti chimici e dannosi.
La storia è cambiata quando ASIA in collaborazione con CEAPRED è intervenuta nel nostro villaggio. Il progetto mi ha coinvolto direttamente: hanno fornito a tutti noi formazione sull’agricoltura ecosostenibile, proprio sui miei campi sono state svolte le dimostrazioni sulle tecnologie, sulle buone prassi agricole, sulla preparazione e sull’uso di jholmal, sulla preparazione e uso di letame compostabile, sull’irrigazione a goccia, sulla pacciamatura, sull’uso di trappole di feromone e così via.
Dopo la formazione ho deciso di adottare queste pratiche nella mia azienda agricola. La preparazione del jholmal è facile, i materiali sono disponibili qui sul territorio e l’effetto sugli insetti infestanti e allo stesso tempo sulla nostra salute è strabiliante. Ho realizzato la pacciamatura nei campi di pomodoro, uno stagno di plastica che può raccogliere fino a 18mila litri di acqua piovana, un sistema di irrigazione. Tutto ciò col supporto costante del progetto.
Grazie a queste tecnologie si sono abbassati i costi e gli ortaggi ora hanno proprio un sapore migliore! Poi, ora che la mia produzione è tutta biologica, gli agricoltori del villaggio e i commercianti locali mi chiedono sempre più prodotti da commerciare. La mia attività va a gonfie vele.
Mi piacerebbe ampliare la mia azienda agricola nel futuro prossimo, renderla biologica ed ecosostenibile al 100%, incrementare la produzione di spezie e semi, ovviamente adoperando le tecnologie imparate grazie al progetto.
Sono veramente grata ad ASIA e CEAPRED per il supporto tecnico e la formazione, grazie!!