
In Nepal, durante tutto il periodo Covid-19, ASIA ha supportato diverse comunità e persone in situazioni difficili distribuendo cibo, materiali di protezione per affrontare la pandemia e organizzando campagne di sensibilizzazione per prevenire il virus.
Nella prima settimana di luglio 2020, ASIA ha visitato uno dei campi dei rifugiati interni di Haku a Rasuwa.
Gli sfollati interni di Haku sono le persone che sono scappate dal villaggio di Haku, nel Langtang Park, in seguito al massiccio terremoto del 2015 che ha distrutto il Paese ed in particolare ha raso al suolo il villaggio di Haku e l’area del parco.
Gli abitanti di Haku erano già considerati una minoranza etnica, persone svantaggiate ed emarginate dalla società. Dopo il terremoto la loro vita è stata ancora più dura in quanto queste persone vivono tutt’oggi in rifugi temporanei senza possedere una casa, i loro figli non hanno scuole adeguate e devono percorrere svariati chilometri per raggiungere la scuola, i loro bambini appena nati sono spesso denutriti, le donne partorienti non riescono a mangiare cibo nutriente a sufficienza e le persone anziane soffrono durante l’inverno e l’estate. Talvolta i monsoni spazzano via i loro piccoli rifugi e la situazione è drammatica.
La loro strategia di sopravvivenza prima del COVID – 19 era di lavorare su base giornaliera in diversi cantieri idroelettrici e presso terreni agricoli privati con un reddito giornaliero molto basso. Con l’avvento della pandemia tutti i lavori sono stati sospesi e la gente di Haku ha iniziato ad avere molti debiti nei negozi locali perché non ha alcuna possibilità di guadagno.
Gli sfollati interni di Haku, nel distretto di Rasuwa in Nepal, sono in grave emergenza alimentare e hanno richiesto un sostegno ad ASIA. Non c’è nessuno che li supporti, hanno ricevuto solo pochi kg di riso da parte delle autorità locali.
Le principali attività del progetto
- Preparazione e coordinamento
Come tutti i progetti di emergenza e altri progetti di sviluppo, ASIA segue sempre determinate procedure e preparazioni per pianificare bene l’intervento previsto. Per questo motivo, prima dell’intervento saranno organizzati i diversi incontri con il governo distrettuale locale e le organizzazioni non governative che operano nell’area. Verrà predisposto il piano di dettaglio della distribuzione dei beni alimentari in presenza del governo locale, dei leader dei campi dei rifugiati e degli ufficiali di sicurezza locali. Durante la preparazione verrà diffuso un piano di distribuzione tra le parti interessate. - Sostegno alimentare alle famiglie
Tra le molte esigenze dei rifugiati, la necessità più urgente è quella di avere cibo per sopravvivere. 680 famiglie sono vittime di una grave crisi alimentare a causa del blocco di COVID 19. È stato richiesto dai campi di fornire un pacchetto alimentare che includa: 5 kg di Riso, 2,5 kg di Atta (farina di grano), 2,5 kg di Maida, 2 kg di Dal (lenticchia nera + rossa), 1,5 litri di Olio da cucina, 1 kg di Chana (ceci), 1 kg di Fagioli, 1 kg di Zucchero a persona per 1 mese.Beneficiari diretti del progetto sono 680 famiglie composte da 3091 persone (1263 maschi e 1828 femmine) che vivono in diversi insediamenti chiamati: Khalte, Bogatitar, Battar, Satbise, Shantibazar, Kholebesi, Mailung.